La Carnia per il ciclismo
Patrimonio Mondiale del Ciclismo su Strada
“49 salite” degne da far invidia a qualsiasi altra blasonatissima ascesa al mondo. Ripartite tra “le prove di forza” (in ordine di durezza): Stentaria, Zoncolan, Crostis, Voltois, “le impegnative”: Passo del Pura, Passo Lanza, Passo Duron, il Rest e “le dolci” come la splendida Val Pesarina, Sella Chianzutan, la Valcalda o la salita di Lauco. Provate ad immaginare che ne abbiamo tralasciate oltre 37 non di minore bellezza e provate a posizionarle in un territorio suddiviso in 7 meravigliose vallate.
Descritta così questa terra sarebbe da evitare per coloro che amano dedicarsi al ciclismo con bici da corsa in maniera molto più soft. La Carnia torna a meravigliare di nuovo. Contrariamente ad altre località montane d’Italia, la sua conformazione (7 vallate in piano), è in grado di far percorrere km e km pianeggianti, attraverso ciclabili meravigliose, senza togliere la sensazione di essere in montagna. Non solo! Dove comincia la Carnia con le sue splendide montagne, finisce la piana del Friuli, dove si può pedalare attraverso cittadine caratteristiche come Cividale del Friuli, Gemona, Venzone fino ad arrivare addirittura al mare.
Se siete abituati a pedalare in montagna attraverso passi ormai affollati di macchine e moto sentendo la sensazione di NON AVER LASCIATO LA CITTA’ mentre i vostri polmoni si riempiono di smog, qui dimenticate tutto ciò immergendovi nelle strade della Carnia, perfettamente asfaltate e prive di traffico. La battuta più bella ascoltata da un nostro ospite? “Datemi una buca che ne sento la nostalgia”
Pedalare in Carnia è vivere un emozione percettiva che dà la sensazione di tornare indietro nel tempo per conoscere un territorio così com’è da secoli, senza mai cambiare. Entrare in un bar, trovare gli anziani del paese che bevono un “tai” di vin parlando una lingua sconosciuta, disposti a concedervi un sorriso e raccontarvi un aneddoto di queste fantastiche montagne, sarà la vostra scoperta più grande.